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chemengIl 16 settembre alle ore 9:30 in Aula Magna Leopoldo Massimilla della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base sarà inaugurato il nuovo corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Chimica della Federico II, alla presenza del Magnifico Rettore, Gaetano Manfredi, del Presidente della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base, Piero Salatino, e del Direttore dei Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale, Luigi Carrino

I nuovi orizzonti della moderna Ingegneria Chimica saranno delineati da Roberto Cimino, Gruppo ENI, Paolo Patri, Stevanato Group, e Luca Astarita, Capua Bioservices, nel corso di una tavola rotonda coordinata da Pier Luca Maffettone. Nino Grizzuti e Giovanni Ianniruberto illustreranno le caratteristiche del nuovo percorso formativo. A conclusione della manifestazione, Almerinda Di Benedetto condurrà la cerimonia di premiazione di laureati meritevoli.

L’Ingegneria Chimica si rivolge alla progettazione e al controllo di trasformazioni complesse della materia, basate su processi fisici, chimici e biologici, per la produzione di beni e di servizi e per la mitigazione dell’impatto ambientale dei processi produttivi. La formazione dell’Ingegnere Chimico integra conoscenze fondamentali di matematica, fisica, chimica, biologia con competenze ingegneristiche trasversali proprie dei diversi settori produttivi ai quali si rivolge. Il suo tratto distintivo è la capacità di analizzare e risolvere problemi ingegneristici su una molteplicità di scale, dalla scala nano- e microscopica propria del livello atomico e molecolare della materia alla scala macroscopica propria degli impianti e dei grandi sistemi. Professionista molto versatile, l’Ingegnere Chimico si muove con agilità nei nuovi contesti dell’economia della conoscenza, operando in uno spettro molto ampio di settori applicativi che richiedono la gestione di trasformazioni complesse: tecnologie chimiche, biochimiche, farmaceutiche, alimentari, energetiche, biomediche, dei materiali avanzati, della salvaguardia ambientale, e molti altri. La necessità sempre più avvertita di comprendere e governare trasformazioni della materia e flussi energetici alla luce di criteri di compatibilità ambientale e di efficienza nell’utilizzo delle risorse affida all’Ingegnere Chimico un ruolo importante nel rispetto dei valori di sostenibilità e nella implementazione dei principi dell’economia circolare.

L’Ingegneria Chimica napoletana è scuola di grandi tradizioni. Nata negli anni sessanta dalla visione e dalla intraprendenza di indimenticabili maestri come Leopoldo Massimilla e Gianni Astarita, continuamente vivificata nei decenni successivi da generazioni di docenti e ricercatori di rinomanza internazionale, l’Ingegneria Chimica napoletana ha mantenuto un posizionamento costante nel novero delle grandi scuole di ingegneria internazionali. I laureati in Ingegneria Chimica fridericiani occupano posizioni di prestigio, spesso a livelli apicali, in aziende ed organismi pubblici e privati in Italia e all’estero.

Oggi l’Ingegneria Chimica fridericiana si presenta alla platea studentesca e agli stakeholders con un percorso formativo rinnovato. La nuova Laurea Magistrale in Ingegneria Chimica della Federico II interpreta ed anticipa linee tendenziali scientifiche e tecnologiche attraverso una maggiore integrazione di contenuti interdisciplinari innestati nella già solidissima formazione di base. Tre curricula: Ingegneria di processo, Product engineering, Sustainable engineering. Due lingue: italiano ed inglese. Una impostazione comune: attenzione ai fondamentali, sviluppo di capacità di elaborazione, rigore metodologico, adattività, creatività. Per continuare ad offrire agli studenti che scelgono questo percorso di formazione un titolo di studi che rappresenta, oggi come in passato, una patente internazionalmente riconosciuta di qualificazione e di competenza professionale.

…è un bel momento per essere Ingegneri Chimici.

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